Oggi vi proponiamo un’intervista di Partnerkin a Maor Benaim. Maor è un famoso affiliate marketer israeliano, noto per la sua competenza in materia di Google Ads. Nell’affiliate marketing è anche conosciuto come “The Wolf”.
Maor possiede un’agenzia di marketing e diversi brand e-commerce che gli fruttano milioni di dollari al mese. Ha partecipato come speaker a molte conferenze sull’affiliate marketing, condividendo le sue tattiche avanzate di media buying per Google, Facebook e annunci nativi.
In questa intervista ci rivelerà il suo percorso nell’affiliate marketing, come è riuscito a guadagnare il suo primo milione di dollari in questo segmento, le sue attività aziendali, le sfide che ha affrontato e il suo punto di vista sullo stato attuale del settore.
Maor, sei un affiliate marketer che può vantare una solida reputazione in questo settore. Partiamo dall’inizio: qual è stato il tuo percorso prima di entrare nell’affiliate marketing e come hai fatto a inserirti in questo segmento?
La mia storia inizia con il desiderio di aiutare economicamente la mia famiglia, non sapevo nulla di affiliate marketing, o di marketing digitale nello specifico, quando ho cominciato. Tutto quello che sapevo è che volevo che la mia famiglia potesse avere la migliore vita possibile, che potesse viaggiare in giro per il mondo, che si godesse del buon cibo e che non avesse debiti; a differenza della maggior parte delle storie dei “guru” di oggi che parlano di muri d’oro e guidano Lamborghini, per me si trattava di poter dare alle persone che amo.
All’epoca sapevo solo che doveva trattarsi di un’attività online e che dovevano esserci molti soldi in gioco. All’inizio lavoravo in una società di pubblicità, poi sono passato a un’agenzia di marketing digitale e da lì il resto è storia: ho creato diverse aziende, tra cui la mia agenzia, molto velocemente e le cose sono decollate, sono riuscito a realizzare il mio sogno, ad aiutare la mia famiglia a cancellare tutti i debiti e a vivere la vita che volevano.
Dunque, in che nicchia hai iniziato all’epoca? Puoi raccontarci qualcosa della tua prima campagna di successo che ti ha fatto guadagnare più di 10.000 dollari?
In realtà, si trattava di una combinazione di attività dell’agenzia e di campagne per prodotti per la perdita di peso, ma devo dire che cercare una campagna che ti faccia guadagnare 10.000 dollari o più è molto più difficile che fare diverse cose per raggiungere quella cifra, ma offre anche maggior stabilità!
Hai avuto dei mentori che ti hanno guidato nel tuo percorso nell’affiliate marketing? Se sì, chi sono e come hanno contribuito a trasformarti nell’affiliato di successo che conosciamo ora?
Ho avuto dei mentori nel corso della mia vita, ma non si occupavano per niente di marketing digitale; erano imprenditori che mi hanno permesso di vedere i loro errori e di ricevere qualche consiglio, ma quello che mi hanno insegnato è stato soprattutto capire come superare le paure legate al fare business (e non solo).
Penso che senza due elementi veramente importanti non avrei ottenuto il successo che ho raggiunto: il primo è qualcuno che ha creduto in me e mi ha detto che credeva in me, anche quando non avevo nulla e non ero niente, e il secondo è qualcuno da cui imparare il mestiere e, a prescindere dalle opinioni di altri, non credo che debba essere per forza una persona che ha già realizzato ciò che stai cercando di ottenere, né che debba essere qualcuno che sappia che ti sta facendo da mentore.
Al giorno d’oggi alla gente piace chiedere agli altri di far loro da mentore, ma non credo che questo sia il modo migliore di procedere nè che sia quello che consenta di ottenere il massimo: siate creativi! Non è affatto necessario che quella determinata persona sappia che vi sta facendo da mentore!
Hai detto che avevi l’obiettivo di diventare milionario prima dei 30 anni e ci sei riuscito. Ci piacerebbe sapere a che punto della tua carriera l’hai realizzato e quale specifica campagna di marketing ti ha aiutato a raggiungerlo.
Ci ho messo 10 mesi dopo aver deciso che ce l’avrei fatta entro i 30 anni, quindi sono stato in grado non solo di realizzare il mio sogno di non dovermi preoccupare sempre dei soldi, ma anche di affrontare e prendere decisioni legate al business in modo molto più rilassato, e questo è incredibile. Credo che avevo 22 o 23 anni quando ho guadagnato il mio primo milione, mi ricordo di aver scattato una foto del mio estratto conto e di averla mandata ai miei genitori. È stato un momento incredibile, ricordo esattamente dove mi trovavo.
Non c’è stata una campagna specifica che mi ha fatto guadagnare molto all’epoca, si è trattato di una combinazione di campagne piuttosto aggressive per prodotti per la cura della pelle e la perdita di peso, e anche la mia agenzia in quel periodo aveva molti clienti importanti e riusciva a far ottenere risultati eccezionali a me e a loro.
10 mesi è un periodo di tempo incredibilmente breve. Credo che per te sia stato uno shock, vista la rapidità con cui è successo. A quel punto, quali fonti di traffico stavi utilizzando e in quali regioni hai ottenuto questi risultati?
All’epoca usavo soprattutto Facebook e Google e l’area geografica principale erano gli Stati Uniti.
È da molto tempo che operi come affiliato individuale. Contemporaneamente, possiedi anche un’agenzia di marketing e vari brand e-commerce, perciò siamo curiosi di sapere se gestisci da solo tutte le campagne per i clienti e per questi marchi o se affidi questi compiti a team esterni.
Questa è una delle domande che mi vengono fatte più spesso. Allora, generalmente, sì, sono io che gestisco le campagne da solo, lo faccio da molti anni, non sono uno a cui piace dormire e sono veloce, quindi questa combinazione mi aiuta a poter avere molte campagne attive e ottimizzate ogni giorno. L’altro mio “segreto” per riuscire a fare tutto questo da solo è avere dei collaboratori straordinari di cui mi fido e che si occupano di molti aspetti relativi al business, dai dipendenti, al monitoraggio, fino ai prodotti e alla programmazione e persino alle problematiche relative ai contenziosi, in modo da permettermi di dedicarmi soprattutto a ciò che amo e che so fare bene.
Hai mai pensato di assumere e formare qualcuno, come un media buyer, che ti assista nel lavoro di gestione delle campagne, prima o poi? Magari per insegnargli a essere il tuo “super clone”, in modo da poter usare il tuo tempo per altri compiti di livello superiore e espandere ulteriormente le tue attività?
Al momento non ho progetti di questo tipo, ma le cose potranno sicuramente cambiare in futuro.
Se per te va bene parlarne, puoi raccontarci qual è stato il tuo mese migliore, il maggior guadagno che hai ottenuto in un solo mese, e come ci sei riuscito?
In verità il guadagno non è veramente importante, perché alcuni clienti della mia agenzia hanno investito budget ingenti anche per il branding e la reach, quindi in realtà non lo considererei come performance marketing, ma posso dire che il mese migliore per un brand che possiedo e che ho creato da zero, l’ho avuto non molto tempo fa con più di 1 500 000 dollari, e per me, dato che i miei marchi sono come dei figli che vedo crescere e prosperare, questa esperienza è stata più bella di qualsiasi campagna di affiliazione o per i clienti che abbia mai lanciato.
È una sensazione fantastica. Si prova un grande senso di appagamento nel creare qualcosa e nel vederlo crescere e avere successo. In quale nicchia si colloca il tuo brand? Lo promuovi solo con Google Ads?
Ho un paio di brand che operano nella nicchia del fitness e in quella degli integratori e delle vitamine, e no, utilizziamo tutti i tipi di ads, da Google a Facebook, fino agli annunci nativi.
Sappiamo che per raggiungere un successo di queste proporzioni hai affrontato molte sfide e hai commesso errori dai quali hai saputo trarre degli insegnamenti. L’affiliate marketing è un settore in cui un solo sbaglio può far perdere molti soldi. Ci puoi raccontare qual è stato il tuo più grande errore e cosa è successo esattamente?
Un tempo non dormivo la notte per via degli errori che facevo e mi pentivo di molte decisioni: aspetti tecnici, campagne, scelte professionali e relative alla mia vita personale, che ovviamente si ripercuotevano anche su tutto il resto. Ma poi ho compreso e ho accettato l’atteggiamento mentale in base al quale, nella maggior parte dei casi, avevo fatto il meglio che potevo fare in quel determinato momento. Se avessi potuto fare qualcosa di diverso, se avessi saputo come sarebbe andata a finire, avrei fatto qualcos’altro, quindi non si poteva considerarli errori.
Prima di tutto, credo che impariamo da tutti i nostri sbagli, e che l’unico modo o almeno il modo migliore per apprendere è sbagliare, quindi finché non si tratta di qualcosa di grave, mi sento di dire alle persone: andate, esplorate, provate. Non so dirvi quante volte ero sicuro che un prodotto o un target o una struttura specifici non avrebbero funzionato, e invece hanno avuto successo.
Ti è mai capitato di bruciare cifre a 5 o 6 zeri per le ads di una particolare campagna e poi di renderti conto che non avrebbe funzionato o non ti avrebbe fatto guadagnare comunque?
Certo! Si chiama fare dei test, non si può vincere se non si può perdere.
Parliamo dei tuoi interventi alle conferenze. Sei uno degli speaker più rispettati del settore. Uno dei motivi è che proponi nuove strategie che funzionano davvero quando le persone le provano. Come fai a ottenere tutte queste conoscenze e informazioni approfondite per elaborare nuove strategie di marketing?
Mi piace condividere le mie conoscenze con quante più persone possibile, perché credo che sia il modo migliore per creare contenuti più speciali gratis.
Il fatto che uno dei miei obiettivi personali sia quello di avere un impatto sul maggior numero di persone possibile rende tutto molto più facile, perché non devo sforzarmi molto per trovare l’ispirazione o lo stimolo per iniziare a pensare a nuove idee interessanti da condividere, e questo è il primo passo.
Dal punto di vista tecnico, le mie conoscenze hanno origini diverse: a volte vedo o sento parlare di qualcosa dai clienti a cui faccio consulenza, altre volte mi capita di svegliarmi nel bel mezzo della notte perché ho avuto un’idea, e a volte faccio semplicemente degli errori che mi portano a ottenere risultati sorprendenti. La cosa fantastica è che testo sempre le mie idee prima di farle circolare.
È davvero bello da parte tua. Per quanto riguarda l’acquisizione di conoscenze dai clienti, potresti parlarci dei clienti e dei canali specifici che offrono ottimi contenuti?
Dipende davvero dal momento in cui si effettua la ricerca e dal contenuto specifico che si sta cercando; adesso il migliore che conosco è probabilmente AdLeaks, il gruppo Facebook.
Non hai paura della concorrenza quando condividi le tue strategie sui palchi delle conferenze?
Assolutamente no, credo che le persone in questo settore siano super intelligenti, impareranno comunque da qualcuno, tanto vale che quel qualcuno sia io... Alcuni lo chiamano karma, io credo che sia molto più semplice: fai del bene e ti verrà ricambiato, in un modo o nell’altro.
Sei famoso per essere un esperto di Google Ads. Perché hai scelto di concentrarti su Google quando ci sono molte altre possibilità, come Facebook e Instagram, che hanno un grande pubblico per l’e-commerce marketing?
Questo è esattamente il motivo per cui ho deciso di concentrarmi su Google, e anche ora, il 95% dei media buyer opera su FB, non conosce tutto quello che un media buyer deve sapere, e inoltre, a quel tempo, come oggi, lo scenario di Google Ads era molto più complicato in termini di acquisizione di conoscenze approfondite: ho visto un vuoto e ho deciso di riempirlo.
La pandemia dell’anno scorso ha messo un po’ in crisi il settore, alcuni affiliati hanno dovuto affrontare sfide importanti, mentre altri sono riusciti a sopravvivere e a prosperare. Com’era la situazione secondo te e come sei riuscito ad adattare le tue attività ai cambiamenti avvenuti in questo comparto?
L’ho fatto e lo faccio tuttora, non ho paura né sono entusiasta del settore e dei grandi cambiamenti che si verificano in esso perché, proprio come nel mercato azionario, quando lavoro su qualcosa, lo faccio sul lungo periodo. Se devo imparare cose nuove, assumere altro personale, aprire un’attività o modificarne una esistente, lo farò, e lo sto facendo anche adesso
Secondo te, quale sarà la prossima grande novità di questo settore?
Ottima domanda, purtroppo non sono bravo a prevedere il futuro e penso anche che il settore abbia così tanti punti nei quali può evolversi: dalle piattaforme alle offerte, dal monitoraggio all’attribuzione, fino alla regolamentazione delle politiche, credo che le campagne black hat diventeranno persino più aggressive di quanto non siano già, penso che alcune campagne passeranno a modalità più automatizzate, ma a parte questo non so cosa succederà.
All’inizio della tua carriera nel marketing online sei riuscito ad arrivare al traguardo di 1 milione di dollari in soli 10 mesi. Se dovessi ricominciare ora, nel 2021, partendo da zero, quale percorso potresti seguire per raggiungere questa cifra?
È una domanda COMPLESSA e impegnativa su cui potrei scrivere 200 pagine, ma sinceramente il miglior consiglio che potrei dare a qualcuno in generale è quello di individuare il proprio valore aggiunto: se sai di essere un bravo programmatore, cerca uno strumento che puoi riuscire a creare con questa tua capacità, se sei un buon venditore, cerca qualcuno da convincere e se la tua famiglia ha delle conoscenze in un determinato settore, trova il modo di sfruttarle.